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L’Assertività

Posted by federicapaterlini su 30 gennaio 2010

Perché parlare di assertività??

Questa parola può essere poco conosciuta ma possedere la capacità di essere assertivi, imparare ad avere questo tipo di atteggiamento verso gli altri, e verso se stessi, può agevolare molto nelle relazioni interpersonali.

Una formazione su questo tema può essere utili in più ambiti:

– CLINICO: per persone con scarse competenze sociali o con difficoltà di socializzazione (ad es: a volte si fa il training assertivo con persone che presentano fobia sociale).

– GENERALE: viene attuata per aumentare le abilità relazionali già possedute e approfondire la conoscenza di sé.

– PROFESSIONALE: per aumentare abilità e competenze sociali nella gestione dei rapporti interpersonali in ambito professionale (abilità di relazione e comunicazione).

Essere assertivi sta in mezzo tra l’essere aggressivi e l’essere passivi. È una modalità di vita caratterizzata da un atteggiamento positivo verso se stessi e verso gli altri.

 
   

 

PASSIVO                                          ASSERTIVO                                  AGGRESSIVO

 

 

COME DESCRIVEREMMO UN TIPO PASSIVO?

Solitamente queste persone non riescono ad esprimere agli altri i propri sentimenti, bisogni ed idee, si negano il diritto di dire ciò che pensano. Spesso successivamente si criticano per non essere riusciti a dire ciò che volevano o a fare ciò che avrebbero desiderato. Può accadere che per questi motivi sperimentino anche rabbia, risentimento o delusione. Queste emozioni così forti possono anche portare la persona passiva/remissiva a manifestare comportamenti aggressivi più di una persona assertiva. Queste reazione sono anche più facilmente legate all’aumento della tensione e possono facilitare l’insorgere di ansia.

 

 

COME DESCRIVEREMMO UN TIPO AGGRESSIVO??

Alcune persone possono avere l’abitudine di rispondere impulsivamente in modo aggressivo. Spesso chi reagisce così ha la convinzione (disfunzionale) che gli altri siano scorretti. La persona aggrediva viola spesso i diritti altrui e può raggiungere i propri obiettivi a spese degli altri. Può accadere che siano imprevedibili, ostili, esplosivi e belligeranti o anche, alle volte, sulla difensiva e mettano in atto comportamenti disprezzanti il loro interlocutore.

 

COME DESCRIVEREMMO UN TIPO ASSERTIVO??

Il punto di partenza per un atteggiamento assertivo è l’amore per se stessi e per gli altri. Assertivo è chi realizza se stesso e chi riesce, nel contesto sociale, ad esprimere le proprie esigenze. Chi fa valere i propri diritti e opinioni e si dimostra competente a livello sociale rispettando i diritti delle persone con le quali interagisce. Solitamente riescono a raggiungere i loro diritti senza offendere gli altri, hanno una buona immagine e fiducia in sé. Sono inoltre in grado di esprimersi chiaramente e decidere per  sé assumendosi le proprie responsabilità.

Si arriva ad essere come si è grazie a caratteristiche personali/temperamentali unite all’apprendimento, nel corso del tempo, ad esempio molti imparano dai rapporti interpersonali con figure di riferimento come genitori, insegnanti o altre persone autorevoli. Quando un’abitudine di comportamento diviene una caratteristica della persona può essere difficile modificarla. Non è però impossibile.

Qui sotto sono riportati i diritti che ognuno di noi ha nelle relazioni con gli altri. Quando rispondiamo, interagiamo con qualcuno possiamo scegliere come comportarci…

È utile riflettere sui nostri diritti…ricordando sempre che non si tratta di obblighi, infatti, nelle relazioni interpersonali ognuno può decidere se attenersi a questi diritti oppure scegliere di attuare comportamenti diversi. Ricordare i diritti è utile quando si dovrebbe prendere una decisione su come agire nei rapporti con gli altri.

DIRITTI ASSERTIVI

  1. Hai il diritto di essere giudice solo dei tuoi comportamenti e dei tuoi pensieri e di assumertene la responsabilità
  2. Hai il diritto di non giustificare il tuo comportamento con ragioni o scuse
  3. Hai il diritto di decidere se occuparti dei problemi degli altri, ed essere responsabile degli altri
  4. Hai il diritto di cambiare opinione e il tuo modo di pensare
  5. Hai il diritto di sbagliare assumendoti la responsabilità di eventuali conseguenze negative
  6. Hai il diritto di non farti coinvolgere dalla benevolenza che gli altri vi mostrano quando vi chiedono qualcosa
  7. Hai il diritto di essere illogico nelle tue scelte
  8. Hai il diritto di dire: “Non so” quando ti si chiede una competenza che non possiedi
  9. Hai il diritto di dire: “Non capisco”
  10. Hai il diritto di dire: ”Non mi interessa” quando gli altri ti vogliono coinvolgere nelle loro iniziative.

 

DECIDERE DI REAGIRE NEI RAPPORTI INTERPERSONALI

Se spesso ci capita di sentirci a disagio nei rapporti con gli altri (amici, colleghi, parenti fastidiosi…) conviene riflettere sulle nostre dinamiche di relazione.

Innanzitutto, sarebbe utile capire cosa passa per la testa. Ciò che pensiamo è funzionale (ovvero, ciò che pensiamo è realistico e utile per il raggiungimento dei nostri obiettivi)? Stiamo mettendo in atto una distorsione cognitiva?? Se fosse così sarebbe utile reagire diversamente al comportamento dell’altro.

Ad esempio: chiedi ad una collega di poterle parlare. Lei, senza nemmeno guardarti negli occhi ti risponde: “Non ora, sono occupatissima”. Una persona potrebbe pensare: “Ce l’ha con me”, “Non le piaccio”, “Non mi considera”. Sapendo che pensieri-emozioni e comportamenti sono tra di loro reciprocamente connessi, un pensiero di tale tipo porterebbe certamente ad emozioni negative come l’ansia, ad esempio., e questo potrebbe accadere ogni qual volta che entri in contatto con quella persona.

A fronte di un episodio simile può essere utile farsi delle domande per evitare di pensare in modo disfunzionale:

– Ci possono essere altre spiegazioni per cui la collega mi ha risposto senza guardarmi negli occhi?

– Fa così solo con me o anche con altri?

– Fa così sempre o si è anche comportata diversamente? In quali situazioni si è comportata in questo modo?

Successivamente occorrerà avere uno sguardo sui miei e sui suoi diritti per trovare una soluzione al problema di come riuscire a relazionarmi meglio con la mia collega, raggiungendo anche i miei obiettivi.

 

LE DIFFICOLTÁ NEL DIVENIRE ASSERTIVI

Porsi di fronte all’eventualità di cambiare il nostro comportamento genera spesso un po’ di paura. La difficoltà sta anche nel fatto che, fino ad ora, si è stati abituati ad attuare un diverso comportamento.

Se si notano nel proprio comportamento degli aspetti che si vorrebbero modificare la prima cosa da fare è prendere consapevolmente la decisione di cambiare. Ciò significa fare un’operazione molto importante: valutare i vantaggi e gli svantaggi del cambiamento o del lasciare le cose come stanno.

Vantaggi del continuare ad essere….. Svantaggi del continuare ad essere…
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Cosa guadagno divenendo più assertivo? Cosa perdo nel divenire più assertivo?
…………………………………………………………. ………………………………………………………..

Occorrerà, per decidere se spostarsi verso un ipotetico cambiamento, capire se i vantaggi di cambiare superano gli svantaggi e prendere una decisione in merito…Quando si inizia a cambiare il proprio modo di essere è più utile iniziare con persone estranee, o meglio, poco conosciute perché è più facile. Le persone che ci conoscono hanno già un’immagine di noi e avranno bisogno di più tempo per abituarsi ad un cambiamento.

Oltre alla difficoltà del fare la scelta, possono esserci altri ostacoli nell’attuare la scelta del cambiamento:

– Il mito del buon amico: il pensiero che c’è dietro è…”Avrebbe dovuto sapere che non volevo…” oppure “Avrebbe dovuto capire perché ho fatto questa cosa”. La lettura della mente implica il fatto che si dia per scontato che persone a noi vicine dovrebbero sapere sempre come ci sentiamo. Il modo migliore per risolvere queste difficoltà è dire apertamente all’altro che cosa si considera importante senza sperare che ce lo legga nella mente.

– Il mito del dovere:”se un amico mi chiede un favore devo farglielo altrimenti non sarò un buon amico” oppure “Se chiedo un favore ad un amico, se è un buon amico, deve farmelo”. Pensando ciò non si è nella possibilità di scegliere, si pensa di non poter dire di no e ci si troverà in difficoltà nel chiedere aiuto.

Come sempre, questo è un breve riassunto di cosa può significare essere assertivi e cosa può voler dire cambiare questo modo di essere. Ci sarebbe molto altro da dire ma in questa sede mi limito a ciò. In caso di ulteriori curiosità scriveteci…

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